La grande struttura di Li Lolghi risale all’inizio dell’età del Bronzo, circa quattromila anni fa. Secondo gli archeologi il primo monumento, più piccolo, fu poi ampliato qualche secolo più tardi con il lungo corridoio e la facciata oggi visibile.

Come altre dello stesso tipo, servì per custodire i corpi di uomini e donne come noi. Famiglie, gruppi sociali che hanno voluto lasciare un ricordo tanto più grande della loro breve esistenza, e attraverso queste enormi lastre di pietra ci sono riusciti, tanto che i loro monumenti funebri sono stati tramandati fino ai nostri tempi come “tombe dei giganti”. Erano al tempo stesso sepolture collettive e anche grandi segnacoli per marcare la presenza su un territorio, per ribadire l’appartenenza e contemporaneamente onorarne gli antenati: i primi abitatori.

Oggi, che le piogge hanno trascinato via la copertura e vediamo solo lastroni di pietra, dobbiamo immaginare questo monumento ricoperto di terra e vegetazione, come una piccola collina, sul cui fianco poggiava una facciata monumentale costituita dalle lastre e con una piccolo portello frontale.