Porto Cervo
Il borgo arzachenese di Porto Cervo è il perno attorno al quale si è sviluppato quel paradiso turistico conosciuto come Costa Smeralda. Porto Cervo vede la luce nel 1962, rivelandosi per il principe ismaelita un’autentica scommessa, se non un vero e proprio azzardo imprenditoriale.
LE ORIGINI DEL BORGO
I terreni che costituivano la Porto Cervo del tempo, come la maggior parte di quelli del resto della Sardegna costiera, erano privi di servizi e infrastrutture indispensabili per attrarre i vacanzieri.
Si trattava di progettare, organizzare e costruire tutto: dalle strade di collegamento, agli impianti idrici, a un aeroporto moderno (era attivo solo quello militare di Olbia Venafiorita).
Insomma, come evidenziato dagli analisti del Consorzio nel Piano di Sviluppo Integrato, era necessario mettere in moto un’economia che fino a quel momento era basata prevalentemente, se non esclusivamente, su agricoltura e pastorizia.
Per questa ragione, la realizzazione del villaggio di Porto Cervo andò di pari passo con la creazione di un porto, indispensabile per consentire l’attracco di yacht e velieri, e con la costruzione di un albergo di altissimo livello dotato di ogni comfort, l’hotel Cervo, tuttora in attività nel cuore del borgo, affacciato sulla piazzetta centrale.
UN FUTURO DA PARADISO DELLO SHOPPING
Non poteva mancare la progettazione di spazi necessari a ospitare nel centro della località un gran numero di esercizi commerciali che potessero soddisfare le esigenze di una clientela di alto profilo.
Dal punto di vista architettonico, il villaggio di Porto Cervo, ancora oggi decantato per il suo disegno urbanistico, è stato costruito secondo la concezione di borgo medioevale, con la piazza a fare da fulcro, con appartamenti, boutique e locali tutto attorno e una chiesa, poco distante, anch’essa scrigno di numerosi aneddoti.
Nel 1967, nell’ottica di ampliare l’offerta turistica, Porto Cervo si è dotata di due strutture ancora oggi esistenti e operative: il Pevero Golf Club e il Cervo Tennis Club.
PORTO CERVO OGGI
La Costa Smeralda, a partire dagli anni Settanta, è stata interessata dal Master Plan, progetto che nelle intenzioni dell’Aga Khan dei suoi collaboratori avrebbe dovuto trasformare ulteriormente il territorio, grazie alla costruzione di altre strutture ricettive, porti e percorsi dedicati al golf.
Nonostante lo stop al progetto, imposto da diverse sentenze della magistratura, Porto Cervo ha continuato ugualmente il suo cammino verso una sempre maggiore notorietà internazionale.
Un percorso passato attraverso la costruzione, negli anni Ottanta, del porto turistico che, con 700 posti barca e moderne attrezzature a supporto, si pone come struttura di primo livello nel bacino dell’intero Mediterraneo.
Porto Cervo continua a essere, ancora oggi, una destinazione di riferimento per il mercato turistico internazionale che mantiene intatto il suo fascino.